Ambiente: le cose da fare

di Vincenzo Tugnoli

L’isolamento ci sta portando a profonde riflessioni che fino ad ora,l’eccessivo coinvolgimento materiale ci aveva offuscato

La primavera è sbocciata, anche se alcuni ritorni di freddo ci avevano fatto dubitare. La primavera porta il risveglio di tutta la nostra amica natura e dovrà rappresentare,speriamo presto, anche il nostro risveglio da questo “fermo obbligato” che ci ha costretto a restare fra quattro mura. Con il risveglio ritorneranno i “vecchi” pensieri,su come difendere la natura che ci circonda e che ha bisogno di noi,come noi abbiamo bisogno di lei. Nella 50ª Giornata mondiale della Terra dobbiamo pensare ad un’altra emergenza:il surriscaldamento del pianeta. Per salvare il pianeta basta volerlo e quello che è avvenuto nei delicati momenti del coronavirus ce lo dimostra: meno emissioni e inquinamento, hanno reso l’aria più respirabile,meno inquinamento e sole limpido,l’acqua più pulita.. Traendo spunto da quello che stiamo passando,molte sono le azioni che tutti (noi e le Amministrazioni)potremmo pensare di fare una volta che tutto ritornerà alla normalità.

COSA POSSIAMO FARE NOI

Mobilità- Facciamo tesoro di quanto avvenuto in Cina e nella nostra città dove,come sopra ricordato, l’aria è diventata più respirabile e l’inquinamento ha segnato il passo, grazie (si fa per dire) all’immobilismo al quale siamo costretti. Per un futuro più ecosostenibile dobbiamo quindi muoviamoci in macchina solo per lo stretto necessario. E credo non sia un grosso sforzo! Anche se in questi momenti ci sembra molto alto (però abbiamo sopravvissuto senza auto,anche se imposto),  dobbiamo pensare ai vantaggi,minori emissioni di CO2 e di inquinanti, che porterebbe sia per noi che per le generazioni future,e in casa abbiamo tutti figli o parenti vicino o o lontani ai quali dovremo lasciare questo mondo. E’ quasi inutile,in quanto già assodato da tempo, dover ribadire che dobbiamo abbandonare i combustibili fossili;carbone e petrolio sono fonti altamente inquinanti e riconosciute responsabili di quei cambiamenti climatici che purtroppo avvengono con sempre maggior frequenza. E proprio in questi momenti non ci vorrebbero proprio!!!. Dai nostri avi abbiamo ricevuto tanti  insegnamenti utili,unico neo è proprio l’auto:se infatti non fosse stata “buttata al vento” la prima idea di auto (agli inizi del ‘900 la prima auto progettata e in circolazione era elettrica,poi gli interessi economici prevalsero su quelli ambientali,già da allora, e Rockfeller,re del petrolio, fece costruire quella a motore a scoppio),oggi l’aria sarebbe più pura e avremmo meno problemi.Esistono poi sistemi di trasporto alternativi e più ecologici,ma di questo ne parlo in altra pagina. Ma non dipende solo da noi,mi direte! E’ vero,ma se ognuno fa la sua parte si può cambiare ed influire sulle scelte dei rispettivi Governanti. Non comportiamoci come qualcuno sta facendo in questi momenti di divieti.

 

L’impegno dei singoli riguardano anche questi argomenti,dei quali ne parleremo meglio nei prossimi numeri, web o cartacei.

  • Rifiuti – L’obiettivo è favorire il riciclo dei materiali usati. Recuperare e riciclare significa ridurre il fabbisogno di risorse che si traduce in un miglior impatto ambientale. Industria e distribuzione devono impegnarsi a risolvere i problemi connessi alle scelte degli imballaggi, riducendone la quantità immessa sul mercato.ma una volta che il prodotto è commercializzato ed è nelle amni del consumatore, solo lui diventa il vero protagonista della corretta attuazione della raccolta differenziata.
  • Agricoltura – fonte di cibo,deve assicurarci qualità e salubrità.
  • Acqua – E’ un bene prezioso,non inesauribile e che pertanto va conservato senza sprechi

COSA DEVE FARE  IL PUBBLICO

Oltre ad incentivare le azioni sopra descritte,a recuperare e riciclare i materiali con lo scopo di ridurre il fabbisogno di risorse che si traduce in un miglior impatto ambientale, gli interventi eco riguardano:

Verde – Gli alberi e tutti i vegetali in genere, rappresentano una grossa fonte di vita per l’uomo e gli animali. Dobbiamo salvaguardarli e cercare di ampliare la loro presenza in particolare nelle aree urbane,soprattutto in considerazione dell’elevato e veloce sviluppo che stanno assumendo queste aree. A cemento e asfalto dobbiamo anteporre giardini e parchi per riuscire a contrastare gli effetti negativi del clima.  Spazi verdi e arborati,attraverso i complessi meccanismi di natura meccanica,fisica e biologica che avvengono durante la fotosintesi, permettono: 1) ridurre la CO2 e dell’inquinamento atmosferico (anche del particolato PM); 2) grazie all’evapotraspirazione e all’ombreggiamento della chioma,di ridurre le temperature estive anche di 10-12 gradi; 3) la sua chioma,attenua la violenza delle piogge torrentizie, facilitando in questo modo l’assorbimento da parte del suolo dell’acqua che diversamente scorrerebbe in superficie causando pericolosi problemi idraulici (allagamenti ed erosioni); 3) l’attenuazione del vento e dei rumori,generati da traffico e attività,in particolare se disposte a siepe in modo da creare un vero e proprio schermo di protezione.

Energie – Facciamo il punto sul tema molto discusso dello sviluppo sostenibile. Entro il 2020 dovevamo conseguire traguardi importanti. Ci eravamo impegnati a raggiungere: – meno 20% delle emissioni climalteranti; –  risparmio energetico; – utilizzo di Fonti Energetiche Rinnovabili (FER). Tutti traguardi importanti per la tutela del nostro Pianeta,per evitare cioè che gli impatti ambientali delle attività antropiche (l’attuale epoca geologica,non a caso,viene chiamata Antropocene) peggiorino la qualità della vita,mettendo a repentaglio la sopravvivenza dell’uomo stesso. Certamente,vista la gravità,occorre agire in fretta per evitare il peggio e non certo in tempi geologici. In Italia possiamo ritenerci ragionevolmente soddisfatti:abbiamo superato con 2 anni di anticipo l’obiettivo della percentuale di rinnovabili sui consumi finali lordi di energia. Già nel 2018 le rinnovabili hanno superato il 18%:svetta su tutte la bioenergia (produzione di elettricità,calore e biocarburanti per trasporti, da biomasse di origine agricola o alimentare-umido) con 11 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio,che rappresenta il 50% di tutta l’energia verde. Meno soddisfacenti le misure per il contenimento delle emissioni di gas serra e dei consumi energetici (calati solo per la crisi economica). Vista l’importanza di questi obiettivi,l’Ue con la Direttiva 2001/2018 ha fissato per il 2030: a) – 40% dei gas serra rispetto al 1990; b) +32% delle FER,+14% nei trasporti,salvo uso di biocarburanti da prodotti agricoli:questi ultimi potranno coprire al massimo il 7% dei consumi; c) predisposizione di un Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima,con indicazione delle strategie per raggiungere gli obiettivi. L’8 gennaio il Ministero ha predisposto un Piano:produzione di energia rinnovabile pari al 30%,una quota del 21,6 nei trasporti a fronte del 14 previsto; riduzione dei consumi del 43% invece di 40; riduzione delle emissioni del 33 rispetto al 30.

Oltre 20000  ricercatori e scienziati ci avvisano che stiamo andando verso una catastrofe climatica e della sostenibilità.Già nel 1896 si prevedevano 2mila anni per raggiungere gli attuali livelli di CO2 ed invece ne sono passati solo 100/120 a causa dell’uomo..Gli uccelli scompaiono a causa della moria di insetti,le banchine e i ghiacciai si sciolgono velocemente,uragani e nubifragi provocano migliaia di vittime e 65 milioni di persone in fuga.

Il delicato momento che abbiamo da poco passato e che ci ha costretto a interrompere tutti i rapporti sociali e ridurre gli spostamenti,ci ha insegnato (forse) che cambiando il regime di vita (anche se coercitivamente) l’inquinamento scende in maniera considerevole e l’aria diventa più respirabile (anche se attraverso una mascherina). E’ quindi possibile riportare il nostro pianeta ad un livello più accettabile:basta la volontà dei singoli e del pubblico. ALLORA COSA ASPETTIAMO!!! Il prossimo virus.

Il tempo ci sfugge di mano e tutti dobbiamo impegnarci a vivere con dignità a fianco della nostra unica Madre Terra.

Foto di Roberto Bini

 

 

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