Paola Bacchi intervista le GEV di Imola

La sede delle Gev di Imola può essere considerata ai confini fra Emilia e Romagna.  Il gruppo è costituito da una quindicina di persone e i luoghi su cui hanno giurisdizione sono Casalfiumanese, Fontanelice, San Martino, Tossignano e Borgo Tossignano e parte dei Gessi Romagnoli. Il territorio fra questi paesi e i colli circostanti è bello e vario. Uscire per le nostre visite è sempre piacevole. Ma l’incongruenza è che non lavoriamo a Imola.

Il nostro coordinatore Piero Padovani mi dice che fino a cinque anni fa il numero di componenti era ben più alto, fino a quando, nel settembre 2015, una parte si è separata per formare un altro corpo di volontari che, essendo in numero superiore al nostro, fu preferito da un ex amministratore per operare a Imola. E nel tempo la situazione non è cambiata.

Dal punto di vista logistico ci troviamo a dividere gli spazi della sede che per noi sono stretti, soprattutto durante le riunioni.

Al piano terra vi è un ambiente mai usato da un altro gruppo di volontari: avrebbe l’ingresso indipendente e il parcheggio per l’auto di servizio. Sarebbe auspicabile riuscire a cambiare la nostra sede.  Al nostro gruppo si stanno avvicinando altre persone e contiamo di riuscire ad aumentare ancora di più.

Alfiero Suzzi è Gev da quindici anni con estensione caccia e pesca, quindi ha una grande esperienza nel volontariato: “Dopo la pensione volevo fare altro oltre il sanitario. Su un giornale trovai un trafiletto che pubblicizzava il corso Gev, e così ho fatto”. Ha vissuto la divisione dai suoi compagni che ha lasciato qualche strascico ma “la cosa positiva è che due modi diversi di pensare si sono separati”.

A Imola siamo penalizzati, come potremmo rimediare? “La vera difficoltà è che siamo in pochi e non riusciamo a competere per fare le convenzioni. L’unione fa la forza e con l’aiuto della sede centrale, chissà…”. Vedi qualche ambito di miglioramento per noi Gev? “Sarebbe opportuno dare pieno seguito alla legge 23/89 che regola la nostra attività. Credo nel ruolo e nell’utilità delle Gev. Se vado indietro nel tempo ricordo che si andavano a cercare gli scarichi abusivi, si usciva per controllare la raccolta dei funghi. Si aveva una grande soddisfazione a esercitare il nostro volontariato. Ho sempre creduto nell’ecologia e, visti i tempi, dovrebbe stare a cuore a tutti. Un’ultima cosa: molto interessante il mensile Il gufo on line…”

Angela Lenza è una new entry entusiasta, esce con noi di Imola e anche con i colleghi di San Lazzaro “loro hanno turni tutti i giorni, certamente perché sono numerosi e riescono ad essere più sul territorio, come mi piacerebbe per Imola”. Cosa rappresenta per te essere Gev? “Innanzitutto poter fare qualcosa per l’ambiente, per il paese in cui vivi. Io esco con Imola e San Lazzaro perché mi piace essere attiva. I gruppi sono diversi ma l’intento è uguale e cioè curare l’ambiente, fare il proprio dovere e farlo bene”.

Quale vicenda ti ha lasciato un segno particolare? “Quando siamo andati con Piero e Massimo a salvare dei cagnolini in montagna su segnalazione di un’anziana monaca. Erano piccoli e spaventati, mi hanno fatto tanta tenerezza…” C’è qualcosa che potrebbe essere migliorato nel futuro delle Gev di Imola? “Forse fare più servizi, come dicevo. Poi avere un nostro spazio. Durante il coordinamento siamo molto stretti. E mi piacerebbe andare nei boschi per verificare se esistono discariche abusive.”

Massimo Salvini ha conseguito il decreto nel dicembre scorso. Siamo stati insieme durante la durata dei corsi e negli esami. In aggiunta segue i corsi per la Protezione Civile. E’ un volontario a tutto tondo. In molte occasioni cerchi di motivarci, come vedi il tuo ruolo nel gruppo di Imola?  “Penso sia importante fare molte iniziative utili e interessanti per il territorio e la comunità. Secondo me oltre al controllo del corretto conferimento dei rifiuti dovremmo seguire diverse cose che per vari motivi non riusciamo a fare. Sento necessario anche un ripasso periodico di vari argomenti che inevitabilmente si rischia i dimenticare, delle normative che ci competono”.

Cosa auspichi per il futuro di noi Gev di Imola? “Sicuramente tante cose da definire. Spero che avremo una sede adatta per noi e per le numerose richieste di entrare nel nostro gruppo. Poi auspico la convenzione con Imola e cercare di avere nuove convenzioni. Per esempio Castel del Rio è vicino a dove abito: è un territorio montano e se potessimo attivare una convenzione sarebbe facile e logico, per esempio, seguire la raccolta funghi”. Gli chiedo se è stato chiamato in questo particolare periodo a svolgere attività di Protezione Civile: “No, non sono stato chiamato. E nemmeno due mesi fa, in occasione del terremoto in Albania per cui mi ero offerto di partecipare…

Anche Aurore Lucas è entrata da pochi mesi a far parte del nostro gruppo e noi ne siamo contenti. Aurore è una giovane francese trasferitasi da una località vicino a Biarritz, famosa località turistica, per sposare un italiano e ora abita sulla via Emilia.

 Le chiedo come si trova in Italia e, sorprendentemente mi dice: “Molto bene. La gente qui è molto diversa dai francesi, più indipendenti e solitari. Mi hanno aiutato a trovare un lavoro. Sì, sto bene”.

Come ha saputo delle Gev di Imola? “Poco dopo il mio arrivo sono andata presso il Corpo dei Carabinieri Forestali di Riolo Terme perché volevo informazioni e loro mi hanno indirizzato alle Gev di Imola.”

Come passi il tuo tempo ora? ”Sto studiando molto per dare l’esame di scuola media italiana via Internet, visto che siamo chiusi in casa. Mi servirà per il lavoro. Poi vorrei seguire il corso per diventare Gev effettiva”. Cosa ti aspetti da questa attività di volontariato? “Imparare il più possibile sull’ambiente e la natura, su cosa possiamo e non possiamo fare. Fin da piccola quello che mi dava più fastidio era il pianeta sporco. Non voglio plastica nella natura…Poi vorrei estendere lo studio alla caccia e alla pesca.” Tutto in un italiano quasi perfetto…

Queste voci comprendono il modo di pensare di noi Gev di Imola. C’è voglia di fare, capacità e interessamento. Siamo ai confini del territorio e chiediamo ora più che mai un aiuto da parte della dirigenza centrale, convinti dei risultati possibili.

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