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di Vincenzo Tugnoli

Il paesaggio e il fiume: Osservatori locali 2

IL FIUME CI PORTA ALLA SCOPERTA DEL TERRITORIO

Il progetto di valorizzazione del paesaggio: esploriamo il territorio facendoci guidare dall’acqua

“Se guardi un paesaggio puoi coglierne le diverse sfumature, se lo osservi ne puoi cogliere il senso. Il nostro obiettivo è attuare i principi della Convenzione e affermare il peso e la centralità che il paesaggio assume nella nostra vita. Lo facciamo promuovendo la conoscenza di?usa del paesaggio ad ogni livello, favorendo le azioni di valorizzazione e monitoraggio che tengano conto dei valori specifici attribuiti al paesaggio dalle popolazioni, sostenendo la costruzione di reti tra i soggetti e le competenze che il tema coinvolge.”

Ecco alcuni consigli pervenuti da colleghi Gev

Osservando il paesaggio e conoscendolo meglio, si può comprendere l’importanza che esso assume nella nostra vita. La valenza ambientale e storica del paesaggio di questo territorio è poco conosciuta e va valorizzata, rendendo esplorabili le aree pluviali: dalla discussione comune nell’Osservatorio locale è emersa, come riportato nel numero scorso, l’opportunità di realizzare una ciclovia dell’acqua. Da Bologna si può seguire l’argine del Reno per raggiungere le diverse realtà paesaggistiche e culturali presenti nel territorio e permettere ad amanti della natura e intere famiglie di apprezzare realtà eco-culturali poco conosciute (e perché no, apprezzando anche le tipicità gastronomiche).

Il percorso tocca:

  • Chiusa di Casalecchio (con il Parco “Boschi di San Luca e del Reno”, sito comunitario di protezione speciale caratterizzato da autentica bellezza e alta qualità ambientale),
  • Trebbo (ai piedi dell’argine, con i suoi boschetti golenali),
  • Malacappa (antico insediamento all’interno della golena con villa Arpinati e le vicine casse naturali di espansione delle piene, il Parco di Savignano e l’Oasi naturalistica dell’ex zuccheri?cio di Argelato che ospita i Cavalieri d’Italia),
  • Castello d’Argile (nelle vicinanze il cinquecentesco palazzo Zambeccari, il settecentesco insediamento dei Cavalieri di Malta e la ex Stazione di cambio della posta)
  • Pieve di Cento (la Colonia elioterapica, collegata all’argine, costruita nel 1928 che ospitava nei due mesi estivi un centinaio di ragazzi entro i 12 anni e dotata di terrazza/solarium con un avveniristico sistema di produzione solare dell’acqua calda mediante tubazioni a pavimento)
  • l’antico ponte di Pieve (consente di visitare il ricco patrimonio architettonico e artistico con Guercino e i Musei Magi’900,della Musica, della canapa),
  • la Chiusa del Cavo Napoleonico o Scolmatore del Reno (canale artificiale per le piene, in collegamento con il Po-da 1000 mc di acqua al secondo)
  • La Bisana/Bosco della Panfilia (area di Riequilibrio ecologico, un monumento naturalistico di grande interesse ambientale per il bosco golenale, esempio di foresta umido-ripariale di pianura di?usa in passato in tutta la bassa padana e al cui interno si può ammirare l’opera idraulica per il sottopassaggio del Canale emiliano romagnolo).

Verso est il Reno incrocia il CANALE NAVILE, un’altra importante realtà fluviale che porta a Bologna, antico esempio green di trasporto via acqua che si potrebbe ripristinare e che come Gev  consigliamo di percorrere., partendo dal:

  • Casone del Partigiano” a S.Pietro in Casale (storica area palustre con an?bi,rettili e fauna autoctona),collegato con
  • Oasi della Rizza” di Bentivoglio (esempio di ex risaia oggi abitata dalle Cicogne e ricca di avi-fauna),
  • Castello di Bentivoglio (del 1400 denominato “Domus Jocunditatis” con il Palazzo Rosso, l’antico porto e la vicina Strada romana del II° secolo a.C. di collegamento con il nord),
  • La Ringhiera (borgata risalente al XV secolo a Castagnolo Minore,che documenta l’antico aspetto degli edifci fra i quali l’osteria luogo di ristoro per barcaioli e commercianti che attraccavano le proprie barche in prossimità di un ponte di legno girevole): alle sue spalle il Parco di Villa Smeraldi a S.Marino (realizzato nella seconda metà del ‘800, che ospita 858 alberi, pendenze, vialetti, siepi, conserva del vino, ghiacciaia, laghetto con ponte decorato con 4 statue del XVII-XVIII secolo :ospita anche il Museo della Civiltà contadina e un “Percorso verde”, gestito da noi Gev, con sala mostra e visite guidate volte al riconoscimento e alla conoscenza delle caratteristiche delle specie arboree e arbustive presenti), Mulino ad acqua a Castello di Castel Maggiore, per poi completare il circuito ciclo- fluviale, consentendo il ritorno nel Capoluogo nei pressi del Parco di Villa Angeletti.

 

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